La riserva Orientata delle Saline si estende tra Trapani e Paceco comprendendo una fascia costiera di quasi 1000 ettari di estensione e suddivisa in due zone: A di Riserva e B di pre-riserva.
Gran parte della riserva, affidata al WWF, è costituita da saline di proprietà privata in cui viene praticata l’estrazione del sale secondo le tecniche tradizionali in uso da secoli.
Il paesaggio è reso ancor più suggestivo dalla presenza di numerosi mulini a vento e dal forte impatto paesaggistico delle montagnole di sale sparse, soprattutto nel periodo che va da luglio a settembre. Al tramontare del sole alle spalle delle Isole Egadi, l'intero paesaggio si colora di rosso, arancio e giallo in contrasto al bianco perleo del sale offrendo uno spettacolo magico ed indimenticabile.
La riserva è inoltre un’importante zona umida in cui numerose specie di uccelli migratori trovano riparo come il fenicottero rosa, l’airone bianco maggiore e il gabbiano roseo.
Presso il mulino Maria Stella sulla strada provinciale n21 Trapani-Marsala, in frazione Nubia è attivo un centro di accoglienza per i visitatori aperto nel periodo estivo tutti i giorni tranne la domenica.
Da non perdere anche le saline presenti lungo la strada tra Trapani e Marsala, in c/da Ettore e Infersa, che costeggiano la Riserva Naturale Isole dello Stagnone.
La Riserva, che si estende nel mare, conta quattro isole: l'isola Longa*, la più grande che chiude quasi del tutto l’insenatura compresa tra Punta Alga e Capo S. Teodoro, Santa Maria, Schola** e San Pantaleo. Proprio su quest’ultima fu fondata nell'VIII sec. a.C. una delle più importanti colonie fenice chiamata Mothia, distrutta nel 397ad opera del greco Dionigi di Siracusa, per poi essere riscoperta da Giuseppe Whitaker, nobile inglese che a metà dell'800 si stabilisce in Sicilia con la famiglia per commercializzare il famoso vino Marsala. Sull'isola l’unico edificio moderno è l'abitazione dei Whitaker, oggi trasformata in museo. Grazie agli scavi archeologici effettuati dall’Università “La Sapienza” di Roma e dall’”Alma Mater Studiorum” di Bologna si è in grado di poter passeggiare tra le rovine dell’antica città, vedere la necropoli nonché la parte sacra del themenos dell’antica Mozia.