Il Paolo Ruffini Show non è semplicemente uno spettacolo, non può restare fedele alle righe di un copione perché l’improvvisazione prende il sopravvento. Si parte dal pubblico, dall’umore che c’è in sala, e si sviluppa un varietà dalla comicità esilarante, che lascia spazio a momenti di riflessione ma con un approccio all’insegna della leggerezza.
In questo coinvolgente happening comico Paolo Ruffini dimostra uno straordinario talento nel cogliere frammenti di umanità e a filtrarli attraverso ironia acuta e battute irriverenti.
Si parla di cinema, con un sorprendente monologo da costruire all’impronta con i suggerimenti del pubblico, e non mancano le proiezioni dei famosi doppiaggi di spezzoni di film in vernacolo livornese. Si parla di relazioni, ripercorrendo le dinamiche delle generazioni anni ‘90, quelle che non avevano gli smartphone ma usavano le cabine telefoniche a gettoni, quando non si era ancora “social”, ma forse si era molto più “sociali”. Ci si domanda se quella felicità era dovuta all’essere ragazzini, o se semplicemente si era più felici e basta.
“Ci si meraviglia delle strabilianti tecnologie del cinema in 3D, quando invece esiste il teatro che di natura è fatto di tre dimensioni, e senza nemmeno bisogno di strani occhialini...”.
Esordisce così Paolo Ruffini, attore, regista e conduttore tv, presentando l’esilarante spettacolo che porta sui palcoscenici di tutta Italia. Eppure, nonostante si tratti di un grande one man show, al centro dell’evento c’è il pubblico: il vero protagonista. In questo particolare spettacolo Paolo riesce addirittura a sfondare la terza dimensione, quando lascia il palco per andare tra il pubblico, oppure lo porta sul palcoscenico, creando una mescolanza di entusiasmo e partecipazione, in cui i limiti vengono superati, gli spazi si annullano e persino il tempo viene stravolto, riportando tutti alla leggerezza di quando si è ragazzini.
Paolo Ruffini, attore, scrittore, regista e conduttore televisivo, con il suo straordinario carisma coinvolge il pubblico rendendolo protagonista di uno show senza tempo a base di musica, cabaret e divertenti improvvisazioni.
“Mi dispiace quando a teatro chiedono di non fare foto o video, i ragazzi rimangono delusi: io sono qui anche grazie ai video che pubblico in rete... quindi all’inizio dello show prego il pubblico di tenere i telefoni accesi e di sentirsi come a casa loro, come fosse una serata tra amici. Credo sia il modo migliore per rendere il teatro moderno, urgente e soprattutto giovane. E se in sala il telefono dovesse squillare non c’è problema, rispondo io: nascono le gag migliori”.
Una ricetta che unisce il cult al contemporaneo, uno spettacolo della comicità classica ma continuamente irripetibile.
“Al cinema gli attori sono grandissimi, in TV invece sembrano molto piccoli. A teatro sono semplicemente veri”.
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